Geronimo Stilton e Harry Potter, vi sono debitore
Proprio così: sono e sarò eternamente grato a questi due personaggi. Il perché è presto detto: stanno facendo innamorare della lettura i miei figli.
Pietro, 10 anni a dicembre, già ammiratore di Geronimo Stilton, questa estate si è dato alla lettura integrale delle avventure del maghetto inventato da J. K. Rowling. Divorati i primi due volumi della saga, ora sta puntando il terzo. Una bella soddisfazione, anche perché non si tratta di opuscoli di qualche decina di pagine… Sono letteratura vera, a tutti gli effetti.
Ettore, 8 anni a ottobre, sta invece lasciando gli album illustrati per immergersi in testi in cui il racconto è più esteso e l’immagine meno dominante. E sta facendo questo passaggio grazie a Geronimo Stilton, il topone-giornalista. Ama soprattutto la serie sui classici della letteratura: Il richiamo della foresta, Il corsaro nero, ora Iolanda, la figlia del corsaro nero…
Che dire? Harry Potter e Geronimo Stilton, vi amo, perché mi state sostenendo in uno dei compiti educativi più preziosi: trasmettere il valore della lettura!
Daria Bignardi salvata da Santa Rita
Non avevo mai letto nulla di Daria Bignardi. Il suo Santa degli impossibili (Mondadori) mi ha così sorpreso, piacevolmente. È una storia ben raccontata, con al centro una donna moderna, vicina alla realtà di tante donne di oggi, che si è persa fra mille occupazioni, la famiglia e il lavoro, e un sogno di “trascendenza” frustrato…
A darle una scossa, nella sua ricerca e inquietudine, sarà niente di meno che santa Rita… Ecco qui la mia recensione completa.
Il prete folle di Stephen King
Vale sempre la pena leggere i libri di Stephen King e il suo ultimo romanzo, Revival, pubblicato da Sperling & Kupfer, non fa eccezione. Raccontato in prima persona dal protagonista, un possibile alter ego dell’autore, arricchisce di una nuova figura la vasta letteratura con protagonisti i preti.
Ambler, Hitchcock e Agatha Christie messi insieme
Non sono un amante dei gialli, ma quando un libro, un romanzo sono di qualità, trascendono ogni genere e si impongono per la loro forza e bellezza. Il discorso vale per un libro che mi appassionato non poco: Viaggio nella paura di Eric Ambler (Adelphi), Hitchcock e Agatha Christie messi insieme.
Divine parole oltre il fango
Ho visto al Piccolo Teatro Studio Divine parole, nuova produzione affidata a Damiano Michieletto, alla sua prima regia per il Piccolo. Michieletto è un giovane regista affermato, anche e soprattutto fuori dall’Italia, per le regie per la lirica. Questa sua prova era molto attesa, anche perché il suo nome figura fra i possibile eredi di Ronconi.
Ebbene, lo spettacolo è tanto duro quanto visionario. Uno spettacolo che, sicuramente, induce alla riflessione e che è adatto a un pubblico adulto e maturo. Qui potete leggere la mia recensione.
Michelangelo per dare dignità ai clochard
Non deve passare inosservato il gesto del Vaticano che, dopo aver aperto docce e barberie nel colobìnnato di San Pietro, ha riservato ai clochard una visita alla Cappella Sistina e ai Musei Vaticani. È un’iniziativa dalla straordinario significato simbolico: la bellezza donata agli ultimi, perché non basta il pane per rendere tale un uomo.
Qui ho provato a spiegare il senso profondo di questo gesto.
L’ipotesi su Gesù di Carrère
Si è acceso il dibattito sul libro di Emmanuel Carrère Il regno (Adelphi). E c’era da aspettarselo: uno scrittore di successo, laico, dichiaratamente agnostico, scrive oltre 400 pagine su San Paolo e San Luca per rispondere alla domanda: come è possibile che milioni di persone aderiscano a una fede fondata su un uomo morto e risorto, nato da una Vergine?
Ecco che cosa ne penso di questo libro e del confronto di Carrèere con la fede.
Fabio Genovesi fra le onde del mare
Cercate un libro divertente e insieme commovente, agrodolce come è la vita?
Tu uccideresti l’uomo grasso?
Se la domanda vi sembra assurda, provate a leggere questo articolo. E poi ne riparliamo…
L’avete letto?
Che cosa ne pensate, allora? La faccenda è più complicata – meno assurda – di quel che sembrava, vero?
App o non App, questo è il dilemma
Finalmente un libro equilibrato, dcumentato, serio e intelligente sul rapporto fra i giovani (e noi tutti) e le tecnologie. Si tratta di Generazione App di Howard Gardner e Katie Davis (Feltrinelli).
La tesi di fondo è che l’utilizzo sempre più imponente delle App sta modificando la nostra mente. Poiché le App in sé non sono buone né cattive, sta a noi utilizzatori la responsabilità e possibilità di valorizzarle come strumenti per risolvere determinati problemi pratici o farcene “schiavi”.
Lo studio è ricco di considerazioni interessanti, che riguardano da vicino ognuno di noi come fruitori dei media, come genitori e come educatori: in questo articolo le ho analizzate e discusse.
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