Elenco degli articoli taggati con "italia Archives - Paoloperazzolo.it"
Italiani, popolo di ignoranti
Uno dei segni del declino del nostro Paese è la scarsa propensione a leggere libri, andare al cinema e a teatro, visitare una mostra, insomma tutto ciò che, con brutta espressione, si definisce “consumo culturale”, ma che indica la vitalità intellettiva di una comunità.
I dati di uno studio della Commissione europea sono sconfortanti. Li trovate in questo mio articolo: Siamo un popolo di ignoranti. Il confronto con gli altri Paesi europei è umiliante: anche questo sintomo di come l’Italia, in questo periodo storico, stia perdendo posizioni, abbia smesso di crescere e di guardare al futuro, sia ripiegata su se stessa…
Mentre veniva pubblicati questi dati drammatici, usciva l’esito di una ricerca di grande interesse commissionata dalla Siae francese per dare un valore all’apporto del settore culturale all’economia transalpina. Che cosa veniva fuori? Qualcosa di stupefacente e meraviglioso: leggetelo qui…
Diamo a Sgarbi quel che è di Sgarbi
Avete mai riflettuto sulla “doppiezza” di Vittorio Sgarbi? Una sorta di dottor Jekill e mister Hyde che, quando va in Tv a fare il tuttologo, sembra una persona priva di senno e che quando, al contrario, parla d’arte, lascia senza parole per la competenza.
Einschulung, la festa della scuola
Quest’estate, ad agosto, la mia famiglia ed io abbiamo preso parte alla Einschulung di Sofia, la figlia di una nostra amica che vive a Berlino. L’einschulung è una festa bellissima, che ha un altro valore civile: si potrebbe tradurre con “introduzione alla scuola”.
In pratica, il sabato precedente l’inizio della prima elementare, i genitori portano i loro figli nella scuola e li “affidano” alla maestre. I bambini vengono accolti dalle future maestre, poi si condivide un momento di festa tutti insieme, genitori, maestri e bambini.
Ogni famiglia, poi, fa ritorno a casa, dove sono stati invitati parenti e amici per festeggiare l’ingresso del bambino nel mondo della scuola. Molti lo festeggiano con un pranzo in casa, altri addirittura al ristorante.
Trovo significativo che l’ingresso ufficiale del bambino nella scuola venga festeggiato solennemente, quasi con una cerimonia, un po’ come in Italia festeggiamo la prima Comunione o la Cresima. L’inizio della scuola è un evento importante, per il bambino, la sua famiglia e lo Stato. Insomma, è un passaggio che interessa insieme l’individuo, la famiglia e la comunità, perciò ha un valore civile che va festeggiato con una festa.
Anche in Italia alcune famiglie festeggiano il primo giorno di scuola, ma è un’iniziativa privata. In Germania il senso dello Stato gode di maggior salute, si sa, e l’Einschulung ne è un segno.
Così anche la mia famiglia ha festeggiato il primo giorno di scuola di Pietro (terza elementare) ed Ettore (prima elementare). Mi sono preso un giorno di ferie, con Francesca siamo andati insieme ad aspettarli all’uscita, abbiamo fatto un pic-nic nel parco…
Per fortuna finora abbiamo incontrato insegnanti validi, capaci, interessati ai bambini… Non possiamo però dire che l’istituzione-scuola in Italia (finanziamenti, ruolo e stipendi degli insegnanti, strutture, considerazione sociale…) mostri la stessa solidità che in Germania…
Hai votato per le Primarie della cultura?
Meno di due mesi e saremo chiamati a votare. La speranza è in una politica che si riscopra – dopo gli inenarrabili scandali – servizio, visione di polis, soluzione dei problemi della gente… La mia personale speranza è che la cultura sia finalmente al centro dei programmi– tema su cui sono già intervenuto – e che lo sia anche l’ambiente, che considero parte integrante della cultura stessa.
A tal proposito mi piace solttolineare la bella iniziativa del Fai (il sito è indicato nella sezione link del blog) che invita i cittadini a esprimere le proprie priorità in materia di difesa e valorizzazione dei nostri beni e del nostro patrimonio (cioè, non bisogna mai stancarsi di ripeterlo, della nostra identità, del nostro passato e del nostro futuro, della bellezza, dell’occupazione, di un vero e sano sviluppo, ecc.). I temi più ricorrenti verranno presentati come priorità della società e del Paese al prossimo Governo.
Mi sembra una bella idea: partecipiamo alle Primarie della cultura, facciamo sentire la nostra voce, aiutiamo il Paese a imboccare la strada giusta.
L’augurio per il 2013: più cultura
Che cosa augurarci – a noi come Paese e come amanti delle degustazioni culturali – per il 2013?
L’augurio sorge spontaneo leggendo la classifica dei musei più visitati nel 2012. Per farla breve, nella top ten mondiale l’Italia non figura per nulla, nemmeno nelle posizioni finali. D’accordo, ai primi posti troviamo mostri sacri delle istituzioni culturali come il Louvre di Parigi (1° posto), il Metropolitan di New York (2° posto), il British Museum di Londra (3°posto). D’accordo, Francia, Stati Uniti e Inghilterra sono colossi politici, che sullo scacchiere mondiale contano ben più dell’Italia. Però…
Però 1: il nostro patrimonio culturale (e ambientale, non dimentichiamolo) è inferiore?
Però 2: non è che questi Paesi sanno fare più sistema di noi?
Però 3: non è che sanno valorizzare e promuovere quello che hanno meglio di noi?
Però 4: non è che credono e investono nella cultura più di noi?
Si dirà: sono nazioni più popolose della nostra e con un enorme flusso turistico. Appunto: molto si potrebbe ragionare sul legame fra denatalità e svilimento del nostro patrimonio culturale e ambientale (ovvero il disconoscimento della nostra identità originaria); e altrettanto si potrebbe dire quanto al continuo calo dei turisti che scelgono il Belpaese per le loro vacanze e i loro viaggi. Fra valorizzazione e investimento culturale e fiducia nel futuro esiste un legame profondo.
Quindi: l’augurio di un anno con più cultura, a tutti voi e al nostro Paese.
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