Elenco degli articoli in "Spettacolo naturale"

12 Gen 2014

Non basta una gelata per tranquillizzarci

Mappa dell'inquinamenento negli Stati Uniti.

Mappa dell’inquinamenento negli Stati Uniti.

E’ bastata una gelata negli Stati Uniti per scatenare una nuova offensiva contro una politica e una cultura più attenti all0’ambiente, al surriscaldamento del pianeta, all’inquinamento. Insomma, a un mondo più sostenibile.

Il loro è un ragionamento rozzo e mistificatore: vedete come fa freddo? altro che surriscaldamento del pianeta, altro che effetto serra… sono tutte frottole.

Costoro mentono sapendo di mentire. Conducono in cattiva fede una battaglia volta a proteggere i loro sporchi interessi, perché vogliono continuare a comportarsi come se nulla fosse.

Peccato che tutti i più autorevoli organismi mondiali abbiano dimostrato che il surriscaldamento del pianeta, dovuto all’immissione di anidride carbonica riconducibile in larga parte all’attività umana, con tutti gli effetti nefasti che implica, è un’evidenza scientifica incontrovertibile. Decenni di rilevazioni di temperature medie, aumenti delle temperature e della percentuale di anidride carbonica nell’atmosfera vengono deliberatamente e irresponsabilmente ignorati…

A ragionare così grossolanamente affermando pericolose idiozie scientifiche è quella stessa lobby che per lunghi anni finanziò Bush e la sua politica, sono i petrolieri e gli industriali che mirano al profitto e non accettano di ripensare il modo di produrre. Quegli stessi che, come è stato dimostrato, pagarono alcuni scienziati per affermare il falso e tranquillizzarci tutti.

Ma noi non vogliamo essere rassicurati, vogliamo conoscere la verità e assumere nuovi stili di vita, che ci permettano di respirare aria sana e di consegnare ai nostri figli un mondo abitale e vivibile. Ora più che mai, è necessaria una filosofia del clima.

19 Ott 2013

Lasciamo che l’inquinamento ci uccida?

inquinamento

Non vanno lasciate passare inosservate due notizie della settimana.

La prima: è scientificamente provato che l’inquinamento atmosferico provoca il cancro. Lo ha certificato lo Iarc, la massima autorità oncologica mondiale, dopo un enorme lavoro per conto dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). L’inquinamento atmosferico è stato inserito nel terribile Gruppo 1, quello dei fattori che causano certamente il cancro.

La seconda notizia: la Lombardia è la Regione più inquinata d’Europa.

Di fronte a queste notizie, colpisce anzitutto la totale indifferenza delle istituzioni e dell’opinione pubblica. Conosciamo il nostro “nemico”, sappiamo che l’inquinamento ci fa ammalare e ci uccide, e nemmeno reagiamo. Figuriamoci se protestiamo, se ci attiviamo per costringere i Governi a fare qualcosa, se scendiamo in piazza per promuovere un dibattito, una nuova consapevolezza.

Su questo tema, su cui sono più volte intervenuto, mi limito ad aggiungere che l’evidenza scientifica della correlazione fra inquinamento e cancro mette in discussione il nostro modo di vivere, chiama in causa i nostri stili di vita, le nostre abitudini. L’uomo vive consumando troppo, inquinando fino a compromettere le condizioni di permanenza sul pianeta, ma preferisce fingere di nulla, pur di non modificare la sua cultura, il suo modo di stare al mondo.

28 Set 2013

Onu sul clima, l’homo sapiens che fa?

L'evoluzione dell'homo sapiens.

L’evoluzione dell’homo sapiens.

Avrete letto i resoconti sul Rapporto Onu sul clima, uno studio scientifico frutto di anni di ricerche, incrociate e verificate fra di loro. In sintesi: è in atto un cambiamento climatico significativo, che, nel migliore dei quattro scenari prospettati dagli scienziati, porterà a un aumento della temperatura di 1,5 gradi nel 2100, con relativi effetti sullo scioglimento dei ghiacciai, innalzamento degli oceani, siccità, carestie, danni all’agricoltura… Il dato più importante, su cui il rapporto insiste, è che per il 95% tale cambiamento è imputabile all’uomo.

Trovo impressionate l’indifferenza, la leggerezza, l’apatia, l’ignoranza con cui l’umanità sta affrontando questa che è, a mio avviso, una delle questioni centrali del presente e del futuro. Tanta ignoranza, ma anche tanto egoismo, visti gli enormi interessi economici in ballo. Ricordo la terribile propaganda condotta dagli amici di Bush (petrolieri e affini) negli Stati Uniti per screditare evidenze scientifiche e oggettive.

Che vuole fare del pianeta e del futuro l’homo sapiens? Heidegger ha insegnato che viviamo nell’epoca delle tecnica. Ciò significa che la capacità dell’uomo di modificare l’ambiente non è mai stata forte quanto oggi. Il clima cambia solo in minima parte per l’evoluzione fisica del pianeta, in larghissima parte per l’intervento dell’uomo (l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera). L’uomo non ha ancora imparato a gestire questa forza, non ha ancora elaborato e fatto propria un’etica dell’uso della tecnica. All’abilità tecnica non corrisponde un’adeguata responsabilità.

Il tema del cambiamento climatico, insomma, ripropone in tutta la sua drammatica urgenza la necessità di un’etica. In altri termini: che cosa ce ne facciamo della nostra libertà, della nostra potenza? L’uomo è l’unico essere a poter-dover elaborare un’etica, in quanto è l’unico essere libero. In passato, in questa sede avevo già introdotto l’idea di un’etica del clima (a partire dalle urgenze che il clima determina).

Eppure, l’homo sapiens, guardato da questo punto di osservazione, non sembra così evoluto, così sapiente. O, meglio, ha mostrato di essere sapiens nello sviluppo delle tecnica e della forza, molto più che nello sviluppo e nell’interiorizzazione dell’etica. Non c’è più tempo da perdere: il futuro del pianeta ci impone uno scatto evolutivo, una maturazione della nostra umanità.

30 Giu 2013

Cristiani uniti nel nome del Creato

È commovente l’intervista a Bartolomeo I, patriarca di Costantinopoli, pubblicata oggi da la Lettura. Non solo, dal mio punto di vista, per la determinazione per cui si appella a papa Francesco  per rilanciare l’urgenza del tema dell’unità dei cristiani, ma ancora di più perché la invoca in nome della salvezza della terra, della salvaguardia del Creato. Un problema spirituale, lo ha definito.

Dobbiamo lasciare un’impronta più leggera sulla terra. Le risorse naturali sono un dono di Dio. E tutto ciò definisce un programma teologico, spirituale, cristiano a tal punto decisivo da pretendere che i cristiani lo affrontino uniti. La salvezza, la salvaguardia del Creato, e quindi dell’uomo sono causa necessaria e sufficiente a pretendere l’impegno di tutti i cristiani.

Parole sante… È giunta l’ora di capire che il rapprto con la terra è una questione squisitamente spirituale.

(Il video presenta In principio, il progetto dello Studio Azzurro sul tema della Creazione per il primo Padiglione Vaticano alla Biennale di Venezia).

22 Giu 2013

Affinché l’Etna non sia la nuova Pompei

L'Etna durante un'eruzione.

L’Etna durante un’eruzione.

La buona notizia è che l’Etna è entrato nel patrimonio dell’Unesco: è il 45° bene italiano. Siamo il Paese al mondo con il maggiore numero di beni tutelati da questo prestigioso riconoscimento.

Mentre includeva l’Etna nel suo patrimonio, l’Unesco ne ha approfittato per rinnovarci qualche raccomandazione. Tipo: se non vi impegnate a salvare Pompei, lo togliamo dalla lista…

Queste due notizie sono l’emblema dell’Italia: Paese bellissimo, dotato di un patrimonio culturale e ambientale impareggiabile, eppure incapace di salvaguardarlo, svilupparlo, amarlo… Con il rischio che anche i più grandi capolavori dell’arte e dell’ambiente vadano in rovina… Che tutto si trasformi in una nuova Pompei, nel senso di un capolavoro devastato…

7 Gen 2013

Hai votato per le Primarie della cultura?

L'Italia, un puzzle da ricomporre.

L’Italia, un puzzle da ricomporre.

Meno di due mesi e saremo chiamati a votare. La speranza è in una politica che si riscopra – dopo gli inenarrabili scandali – servizio, visione di polis, soluzione dei problemi della gente… La mia personale speranza è che la cultura sia finalmente al centro dei programmitema su cui sono già intervenuto  – e che lo sia anche l’ambiente, che considero parte integrante della cultura stessa.

A tal proposito mi piace solttolineare la bella iniziativa del Fai (il sito è indicato nella sezione link del blog) che invita i cittadini a esprimere le proprie priorità in materia di difesa e valorizzazione dei nostri beni e del nostro patrimonio (cioè, non bisogna mai stancarsi di ripeterlo, della nostra identità, del nostro passato e del nostro futuro, della bellezza, dell’occupazione, di un vero e sano sviluppo, ecc.). I temi più ricorrenti verranno presentati come priorità della società e del Paese al prossimo Governo.

Mi sembra una bella idea: partecipiamo alle Primarie della cultura, facciamo sentire la nostra voce, aiutiamo il Paese a imboccare la strada giusta.

19 Nov 2012

Notizie dal pianeta che vuole bruciare

Non mi appartengono i toni apocalittici, ma nemmeno l’attitudine a chiudere gli occhi di fronte alla realtà (nel video, il trailer di L’alba del giorno dopo).

Corriere della sera di oggi. “La fattoria di Lorenzo il Magnifico scoperchiata e abbandonata”, denuncia il bravissimo Gian Antonio Stella, che sta dedicando non poche energie alla questione ambientale, poiché vi intravvede – immagino – un’ancora più decisiva questione politica e civile.

La Repubblica di oggi. “Fermate quelle trivelle, la rivolta della Maremma contro la nuova miniera”.

L’incuria, il degrado, il trionfo degli interessi particolari, la logica del profitto, il venir meno dei valori morali che traspaiono da queste situazioni hanno, su scala mondiale, un effetto devastante. Quale? Lo spiega un altro articolo dell’edizione odierna di Repubblica che dà conto di un Rapporto della World Bank, secondo il quale entro fine secolo la temperatura del pianeta terra aumenterà di quattro gradi, se verranno mantenuti gli impegni sin qui presi sulla riduzione dell’imissione di anidride carbonica nell’aria. In caso contrario, già nel 2060 la febbre del pianeta crescerà di quattro gradi. Se non avete un’idea esatta di ciò che questo incremento termico può provocare, sullo scioglimento dei ghiacciai, la desertificazione, la disponibilità di acqua, le coltivazioni… fino ai flussi migratori, farete bene a informarvi, come primo atto di una nuova, necessaria consapevolezza.

Questa è la realtà, di fronte alla quale occorre aprire gli occhi. Una via d’uscita ci sarebbe. E sembrano conoscerla meglio i cittadini che non i politici. In un interessantissimo sondaggio condotto e pubblicato da Renato Mannheimer sul Corriere di oggi, emerge che arte, ambiente e agricoltura sono per la quasi totalità degli italiani i settori su cui investire per uscire dalla crisi e ripartire. Qualche dato, molto significativo: il 98 % ritiene che l’Italia goda di un patrimonio unico che merita di essere protetto e valorizzato; il 51 per cento crede che l’agricoltura sia in grado di creare nuova occupazione…

Potremmo dire, legando fra di loro queste notizie e setacciandone il messaggio, che la cura, l’amore, il rispetto, un rapporto intelligente con le risorse ambientali e culturali che ci fanno da habitat ci salveranno dalla recessione e da un’autodistruzione che – la World Bank docet – non è così remota.

4 Ott 2012

Cultura e ambiente salveranno l’Italia

Ulivi secolari abbracciano il Battistero di Firenze.

Questa mattina ho partecipato alla presentazione di Florens 2012. Si tratta della Biennale internazionale dei beni culturali e ambientali. Già il fatto che beni ambientali e culturali siano associati, mi rende questa iniziativa simpatica. Ma è tutta la filosofia di fondo che la ispira a meritare la massima attenzione: rimettere al centro della politica e dell’economia il nostro patrimonio culturale e ambientale, per conservarlo, interpretarlo, “utilizzarlo” al meglio come motore di sviluppo. Anche economico.

Idee da sposare in toto. Dopo la prima edizione del 2010, Florens ci riprova, in una congiuntura favorevole: l’ormai imminente tornata elettorale e la crisi potrebbero finalmente aprire gli occhi di chi ha in mano le sorti del nostro Paese sul fattore cultura-ambiente.

Interessanti gli interventi dei relatori. Cito qualche idea:

– va convinto almeno un politico che il futuro dell’Italia non sta nell’industria, ma nel settore culturale e ambientale, rispetto al quale vantiamo un primato che né la Cina né gli altri Paesi emergenti ci potranno mai sottrarre

– un patrimonio può anche essere distrutto, se conservato male e non valorizzato

– oltre che motore per un nuovo corso economico, l’eredità culturale è anche il terreno in cui si radica l’identità di una nazione

Dal 3 all’11 novembre Firenze diventerà la Davos della cultura e dell’ambiente, con forum, lectio magistralis, conferenze, eventi, fra i quali non posso non citare la grande, immensa croce che Mimmo Paladino porterà in Piazza Santa Croce e  “l’ostensione” simultanea dei crocifissi lignei di Donatello, Brunelleschi e Michelangelo. La prima sarà dunque un’opera creata appositamente per Florens, mentre l’ostensione accadrà per la prima volta nella storia.

Consultate il programma e seguite la Biennale sul sito www.fondazioneflorens.it

28 Set 2012

Paesaggio, bene comune (forza Monti!)

L’incomparabile armonia delle Crete senesi.

La lettera indirizzata dal Forum nazionale “Salviamo il paesaggio” al ministro dell’Agricoltura Mario Catania, mi permette di recuperare una notizia di qualche giorno fa che non esito a considerare epocale, qualora si traducesse in realtà. Il Consiglio dei ministri il 14 settembre scorso ha approvato un disegno di legge per la difesa e valorizzazione dei terreni agricoli.

Il testo contiene alcuni punti fondamentali:

– viene fissato un limite di legge alla cementificazione, ovvero al consumo del suolo

– viene introdotto il divieto di mutamento di destinazione (i campi per i quali sono stati concessi aiuti di Stato non potranno essere impiegati per altre finalità per cinque anni)

– viene cancellata la possibilità di utilizzare i cosiddetti oneri di urbanizzazione per la spesa corrente degli enti locali (dal 2007, un funesto provvedimento ha permesso che i soldi pagati dalle imprese edili ai Comuni per costruire fossero usati non soltanto per portarvi i sevizi: ringraziando il cielo, si stabilisce di tornare al passato)

Per apprezzare appieno il disegno di legge, va tenuto conto che in 40 anni ci siamo mangiati (mai termine fu più appropriato) un terriotorio esteso come la Lombardia, la Liguria e l’Emilia Romagna. E che l’Italia non è in grado di soddisfare nemmeno il suo fabbisogno di prodotti agricoli: dobbiamo importare dall’estero in parte latte, olio…

Per me, qualora diventasse legge, si tratta di una rivoluzione. Non solo per gli effetti diretti, peraltro urgenti e necessari (stiamo coprendo di un manto di cemento la nostra terra), ma anche per la visione politica e strategica che il provvedimento esprime: la natura, il paesaggio, insieme alla cultura, sono il più grande bene di cui dispone il nostro Paese. Soprattutto in tempi di crisi, potrebbe dare lavoro e “sfamarci”, oltre a mantenere intatto l’incanto del nostro territorio. Solo il cedimento agli interessi più bassi e materiali, in questi anni,  ha potuto permettere uno scempio di cui dovremo rendere conto agli uomini – in particolare agli uomini di domani, i bambini di oggi – e  a Dio (vi assicuro che sono parle misurate, per come la penso).

 

Mi ha un po’ sorpreso che le associazioni ambientaliste e tutti i cittadini di buona volontà non siano immediatamente intervenuti per esprimere un deciso sostegno a questo illuminato disegno. Spero mi sia sfuggita qualche iniziativa. E ben venga la lettera del Forum nazionale “Salviamo il paesaggio”.

 

14 Set 2012

Bentornato Ecopass

Lunedì 17 settembre torna l’Ecopass a Milano, ovvero l’ingresso in città sarà consentito solo a determinati veicoli (esclusi i più inquinanti) e gli altri dovranno comunque pagare per entrare nella cerchia dei bastioni. Meno male.

Ricorderete la surreale vicenda. Il provvedimento varato dalla Giunta Pisapia era stato sospeso in seguito al ricorso di un garage privato della zona Duomo. Il Consiglio di Stato gli aveva dato ragione, in base al principio che veniva leso un interesse economico privato. Domande: l’interesse economico prevale sulla salute? l’interesse privato prevale su quello pubblico? una legge non è, sempre e comunque, un compromesso, una limitazione di alcune libertà individuali (senza che vengano intaccati i diritti fondamentali della persona) in nome di un bene collettivo?

Nel periodo di attivazione l’Ecopass aveva ridotto il traffico del 34 per cento, migliorando di conseguenza la qualità dell’aria e diminuendo il numero degli incidenti. Circa 25 mila auto in più hanno varcato la soglia dei bastioni durante la sospensione. Ricordiamo anche che l’associazione dei pediatri, in passato, aveva più volte lanciato l’allarme sull’aumento delle malattie respiratorie fra i bambini e che Milano supera i limiti stabiliti dall’Unione europea già al terzo o quarto mese dell’anno.

Dunque: bentornato Ecopass. Non sarà, questa, la versione perfetta e ideale, ma è meglio di nulla, è un tenativo che va nella direzione giusta. E’ il segno di un nuovo modo di pensare la città e la vita, che rimette al centro la persona con i suoi diritti. Una piccola rivoluzione, da sostenere.

Chi sono

Sono nato a Vicenza nel 1968. Mi sono laureato in Filosofia a Padova con una tesi su Martin Heidegger, poi ho frequentato il Biennio di giornalismo dell’Ifg di Milano. Sono caporedattore e responsabile del settore Cultura e spettacoli di Famiglia Cristiana. Mi sto occupando di Filosofia per bambini e per comunità (P4C). [leggi tutto…]

Preghiere selvatiche

There's a blaze of light In every word It doesn't matter which you heard The holy or the broken Hallelujah
Leonard Cohen