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18 Apr 2021

Rileggendo “Essere singolare plurale” di Nancy al tempo del Covid: nessun vivente è un’isola

L’opera del filosofo francese (vedi l’articolo precedente) può essere riletta e capita anche alla luce dell’esperienza che stiamo vivendo, la pandemia. Tentando di individuare un insegnamento, molti lo hanno riassunto così: “Nessun uomo è un’isola”. L’intento è di sottolineare l’interdipendenza radicale di ogni essere umano. Un modo nuovo di riscoprire il con che ci costituisce più di ogni altra cosa.

Abbiamo visto che è così, nel bene e nel male. Nella relazione avviene il contagio, ma senza relazione né siamo in grado di vivere (se non una vita miserevole) né di salvarci e curarci. Il con è ancora una volta decisivo.

Tuttavia, quella massima “Nessuno uomo si salva da solo” va forse aggiornata in “Nessun vivente si salva da solo”. Lo stiamo capendo sempre meglio: senza un rapporto equilibrato, sostenibile e armonico con gli altri esseri venti, la natura, l’ecosistema, il pianeta… non c’è futuro. E Nancy ha chiarito che il noi del con non è solo l’essere umano, ma ogni essente. Tutto è relazione, tutti siamo relazione, non solo i soggetti pensanti, ma ogni vivente.

È tempo di seppellire definitivamente lo specismo e l’antropocentrismo: se davvero l’uomo ha la specificità (non superiorità) del pensiero, questa dovrebbe servirgli a capire che non ha diritto di distruggere nessun’altra forma di vita.

E il Covid sta a ricordarcelo ancora meglio: è ormai certo che la diffusione di virus è frutto della nostra invasione di ecosistemi che dovremmo lasciare tranquilli.

Sembra che la pandemia ci aiuti a capire più a fondo la lezione di Nancy. 

27 Mar 2021

Rileggendo “Essere singolare plurale” di Nancy: pensare la vita per capire chi siamo

Jean-Luc Nancy

Abbiamo mai “pensato la vita”? Il pensiero occidentale ha mai indagato radicalmente le strutture fondamentali della nostra esistenza?

Certamente ha provato a farlo Jean-Luc Nancy in Essere singolare plurale, da poco ripubblicato in un’edizione ampliata da Einaudi.

Nel suo densissimo saggio, composto di tredici brevi quanto pregnanti affondi, il filosofo indaga l’essere-con non solo dell’essere umano, ma dell’essere in quanto tale. Partendo dal Mit-Sein dell’analitica esistenziale di Martin Heidegger, per oltrepassarla: il tedesco ha avuto infatti il merito di portare alla luce questa struttura fondamentale dell’essere e del nostro (in quanto uomini) essere, ma non ha sputo – sostiene Nancy – indagarla fino in fondo in tutte le sue potenzialità.

Essere singolare plurale significa che tutto ciò che è è sempre con: anche l’individuo, ogni individualità ontologica anzi, è sempre con, in rapporto a, in condivisione con. Ciò non significa annullare l’essere singolare – le origini, nel gergo del filosofo – ma riconoscere che la loro essenza è l’essere con, che ne definisce irreversibilmente ogni aspetto, manifestazione, estrinsecazione.

Una suggestione, quella di Nancy, che forse resta ancora da indagare in tutti i suoi possibili sviluppi. Sia come rivelazione dell’essere singolare plurale quale cifra decisiva dell’essere, di ogni essere; sia come indicazione metodologica: un’ontologia può scaturire solo dall’indagine dell’essere e dell’esistenza nelle sue categorie, per così dire, più elementari.

Cosa significa questo? Che, probabilmente, non abbiamo ancora pensato abbastanza la vita. A uno sguardo fenomenologico, cosa appare? Ad esempio che ogni essere è singolare e plurale, come insegna Nancy. Ma anche, per fare un altro esempio, che ogni essere singolare plurale nasce e muore; se nasce, dipende da altri; che ha un corpo; che modifica l'”ambiente” che lo circonda; che deve nutrirsi per non morire; che stabilisce legami con persone e cose che diventano essenziali; che occupa uno spazio e un tempo che gli preesistevano…

Fatti elementari, che forse non abbiamo mai pensato come meriterebbero…

Chi sono

Sono nato a Vicenza nel 1968. Mi sono laureato in Filosofia a Padova con una tesi su Martin Heidegger, poi ho frequentato il Biennio di giornalismo dell’Ifg di Milano. Sono caporedattore e responsabile del settore Cultura e spettacoli di Famiglia Cristiana. Mi sto occupando di Filosofia per bambini e per comunità (P4C). [leggi tutto…]

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