Ishiguro, ricordare o dimenticare il passato?
Non delude mai Kazuo Ishiguro. Nei suoi libri ci si perde, perché è uno di quegli scrittori che sa trascinarti in un universo, farti vivere le emozioni dei suoi personaggi, perché senti che sta parlando delle tue stesse emozioni. Oltre all’arcinoto Quel che resta del giorno, Non lasciarmi è un’altra lettura indimenticabile. E avevo ammirato anche la raccolta di racconti Notturni, inspiegabilmente criticata da alcuni.
Di Ishiguro mi incanta la raffinatezza con cui penetra nel cuore dell’uomo e quell’atmosfera struggente e malinconica che è una cifra del suo stile.
Con queste premesse, capirete con quale stato d’animo ho letto il suo ultimo romanzo, Il gigante sepolto, tradotto in italiano come sempre dall’editore Einaudi.
Si può forse restare stupiti dalla scelta di adottare il genere fantastico, da parte di un autore sofisticato e raffinato come lui. Ma basta leggere poche pagine per rendersi conto che Ishiguro lo declina a modo suo, inventando una nuova, affascinante esplorazione dell’animo umano.
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