Elenco degli articoli taggati con "feltrinelli Archives - Paoloperazzolo.it"
Maurizio Maggiani e i padri che fecero la nazione
Ho avuto la fortuna di conoscere di persona Maurizio Maggiani, scrittore pluripremiato (Viareggio e Canmpiello, fra i tanti): a volte capita che la conoscenza personale dell’autore getia una luce sinistra anche sulla sua opera, con lui è accaduto il contrario. Maggiani è persona – prima che scrittore – sensibile, autentica, poetica…
Ad ogni modo, restando nell’ambito letterario, il suo talento come affabulatorio non teme confronti con nessuno. Dalle sue sorie bisogna lasciarsi prendere, seguendo il flusso narrativo, ricevendone in cambio emozioni e pensieri profondi.
App o non App, questo è il dilemma
Finalmente un libro equilibrato, dcumentato, serio e intelligente sul rapporto fra i giovani (e noi tutti) e le tecnologie. Si tratta di Generazione App di Howard Gardner e Katie Davis (Feltrinelli).
La tesi di fondo è che l’utilizzo sempre più imponente delle App sta modificando la nostra mente. Poiché le App in sé non sono buone né cattive, sta a noi utilizzatori la responsabilità e possibilità di valorizzarle come strumenti per risolvere determinati problemi pratici o farcene “schiavi”.
Lo studio è ricco di considerazioni interessanti, che riguardano da vicino ognuno di noi come fruitori dei media, come genitori e come educatori: in questo articolo le ho analizzate e discusse.
Michele Serra, sdraiati ma non rassegnati
Michele Serra domina le classifiche dei libri più venduti con il suo Gli sdraiati (Feltrinelli), efficace immagine di una generazione apatica, sopraffatta dalle nuove tecnologie e , soprattutto, poco incline a comunicare con i genitori.
Ai quali, comunque, Serra non risparmia nulla: che “i vecchi” siano i buoni e dalla parte del giusto e i giovani i cattivi e dalla parte del torto, non è la sua tesi. Ognuno ha le sue colpe, le sue fatiche.
Se l’obiettivo è – come dovrebbe essere – quello di rendere nuovamente possibile questo dialogo, necessario e fondamentale, la volontà di trovare una nuova via, un ponte, una terra di mezzo va messa in primo piano. In fondo, il padre del libro che, con tutti i suoi limiti, non si rassegna a questa distanza con il figlio e si intestardisce a portarlo in montagna, può insegnarci molto: come racconto qui.
Lo spirito di San Francesco aleggia su di noi
Dev’esserci qualcosa nell’aria che ci riporta a San Francesco. Tre libri usciti di recente pongono al centro la straordinaria esperienza dell’uomo di Assisi. La cosa stupefacente, per me, è che tutti e tre sono stati concepiti prima che un certo Bergoglio scegliesse il nome di Francesco per il pontificato. Segni dei tempi…
Dacia Maraini si è dedicata a Santa Chiara (Rizzoli). Chiara Frugoni – fra le massime esperte di francescanesimo – si è divertita a immaginare il rapporto fra Francesco e il lupo (Feltrinelli).
Alessandro Mari, giovane e bravo scrittore, dotato di una scrittura ricercata e ricca, appassionato di storia, come dimostra il suo esordio Troppa umana speranza, ha scritto invece Gli alberi hanno il tuo nome (Feltrinelli). L’idea di fondo è quella di istituire un parallelo fra la vocazione e la ricerca, travagliata, di Francesco e la vocazione e la ricerca dei giovani d’oggi. Così, si muove nel tempo fra gli anni di Francesco e il nostro presente, incarnato da una ragazza di nome Rachele, psicologa, fidanzata con Ilario.
Che cosa hanno in comune lei e San Francesco? Leggete qui…
Dan Brown? Meglio Richard Ford
A mio modesto parere, Richard Ford è molto più bravo di Dan Brown. A cominciare dall’incipit del suo ultimo romanzo, Canada. Lo spiego in questo articolo su Famigliacristiana.it.
Recalcati: Telemaco è il figlio giusto
Il padre è evaporato. Eppure, la domanda di paternità (legge, autorità, norma) resta ed è forte.
Si badi bene: il padre non è morto provvisoriamente, con la conseguenza che potrebbe, un domani risorgere. È tramontato definitivamente, almeno nella forma della Legge-Ideale assoluto. Eppure del padre si ha bisogno. Che fare? Che cosa resta del padre? E come coglierlo?
Non risponde alla domanda Edipo, in opposizione violenta al padre. E neppure Narciso, così di moda e diffuso oggi, tutto preso da sé stesso.
La via potrebbe additarla Telemaco: egli guarda il mare, in attesa del padre. E dal mare arriva sempre qualcosa. Non arriverà il padre-re, il padre-ideale, il padre-eroe, bensì un padre che combatterà per riconquistare il suo regno. Assieme al figlio. La nuova possibile allenza fra padre e il figlio si configura secondo questa dialettica: la testimonianza del padre (non più eroe, ma testimone, appunto) e la capacità del figlio di acquisire l’eredità. Che non è un Regno, non è la mera trasmissione di un bene che avviene una volta per tutte. È, invece, una dinamica di acquisizione.
Il saggio di Massimo Recalcati Il complesso di Telemaco (Feltrinelli), sviluppando e portando a compimento la riflessione già avviata sulla morte del padre e sul desiderio, è – a mio avviso – uno di quei testi che segna un passaggio nella storia del pensiero.
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