Elenco degli articoli taggati con "filosofia Archives - Paoloperazzolo.it"
Tu uccideresti l’uomo grasso?
Se la domanda vi sembra assurda, provate a leggere questo articolo. E poi ne riparliamo…
L’avete letto?
Che cosa ne pensate, allora? La faccenda è più complicata – meno assurda – di quel che sembrava, vero?
Guai a una società senza pensiero
Storicamente, il potere ha sempre temuto e cercato di sopprimere la cultura, il pensiero, la capacità di ragionare ed esaminare le questioni con spirito critico e autonomo. Non si sa se per calcolo o per semplice ignoranza, esiste un progetto che mira a ridurre l’insegnamento della filosofia in alcune facoltà universitarie e nella scuola superiore.
La filosofia è l’insegnamento che per eccellenza fornisce gli strumenti per sviluppare il pensiero e così diventare cittadini adulti. Una società progredita e intelligente dovrebbe promuoverne la diffusione, anziché limitarne la presenza nei programmi didattici.
Per fortuna si è levato un movimento volto a contrastare questo grave pericolo. In questo articolo riporto l’appello che espone con lucidità gli argomenti a favore dell’essenzialità della filosofia per la ragione umana e trovate il link per sottoscriverlo. L’hanno firmato tutti i più grandi filosofi italiani, professori, gente comune, cittadini che non vogliono vivere nella società del Grande fratello.
Non basta una gelata per tranquillizzarci
E’ bastata una gelata negli Stati Uniti per scatenare una nuova offensiva contro una politica e una cultura più attenti all0’ambiente, al surriscaldamento del pianeta, all’inquinamento. Insomma, a un mondo più sostenibile.
Il loro è un ragionamento rozzo e mistificatore: vedete come fa freddo? altro che surriscaldamento del pianeta, altro che effetto serra… sono tutte frottole.
Costoro mentono sapendo di mentire. Conducono in cattiva fede una battaglia volta a proteggere i loro sporchi interessi, perché vogliono continuare a comportarsi come se nulla fosse.
Peccato che tutti i più autorevoli organismi mondiali abbiano dimostrato che il surriscaldamento del pianeta, dovuto all’immissione di anidride carbonica riconducibile in larga parte all’attività umana, con tutti gli effetti nefasti che implica, è un’evidenza scientifica incontrovertibile. Decenni di rilevazioni di temperature medie, aumenti delle temperature e della percentuale di anidride carbonica nell’atmosfera vengono deliberatamente e irresponsabilmente ignorati…
A ragionare così grossolanamente affermando pericolose idiozie scientifiche è quella stessa lobby che per lunghi anni finanziò Bush e la sua politica, sono i petrolieri e gli industriali che mirano al profitto e non accettano di ripensare il modo di produrre. Quegli stessi che, come è stato dimostrato, pagarono alcuni scienziati per affermare il falso e tranquillizzarci tutti.
Ma noi non vogliamo essere rassicurati, vogliamo conoscere la verità e assumere nuovi stili di vita, che ci permettano di respirare aria sana e di consegnare ai nostri figli un mondo abitale e vivibile. Ora più che mai, è necessaria una filosofia del clima.
Filosofate bambini, filosofate
Mi ha molto appassionato in questi anni il tema della filosofia per i bambini, cioè praticata con i bambini. All’origine di questo interesse, c’è un semplice ragionamento: se la capacità di pensare in maniera critica e autonoma è uno dei più grandi beni dell’uomo, al punto che dovrebbe diventare un dovere per ogni sistema scolastico e un diritto inviolabile della persona, allora bisogna fare in modo che fin da quando si è piccoli la mente venga educata, allevata, coltivata, sviluppata, esercitata. E niente è meglio della filosofia a tal scopo.
A ciò si aggiunga una considerazione importante: il bambino è filosofo per natura. Come ci hanno insegnato i greci, è la meraviglia di fronte all’essere a suscitare la domanda. E la meraviglia è una delle caratteristiche fondamentali dell’infanzia. Ancora, c’è nella mente del bambino un’autentica attitudine al pensiero, alle domande, alla ricerca di risposte, che non va dispersa (si legga il bellissimo Il bambino filosofo di Alison Gopnik, Bollati Boringhieri).
Voglio qui ricordare due cose: che l’Unesco si è fatto promore di un appello, intitolato Filosofia, scuola di libertà, in cui raccomanda l’insegnamento della filosofia findalla scuola primaria; e che all’estero, ma anche in Italia, esistono molte esperienze interessanti, sulle quali ora non mi posso soffermare, ma su cui mi riprometto di tornare.
Segnalo almeno il volume Piccole ragioni. Filosofia con i bambini pubblicato da Cosimo Panini, che dà conto del lavoro compiuto dalla Fondazione Collegio San Carlo. Da sottolineare che contiene non solo utili contributi teorici sulla filosofia per i bambini, ma anche le tracce di alcuni percorsi di pratica filosofica con i bambini, sperimentati sul campo.
Vertice sul clima a Doha, avvistato Nietzsche
E quindi il vertice di Doha sui cambiamenti climatici si è chiuso con un bilancio magro, un bicchiere tre quarti vuoto, per riprendere l’efficace immagine del ministro Clini. Pochi impegni immediati, tanti rinvii, scarsi i fondi investiti, le potenze dell’economia mondiale che si chiamano fuori…
Per capire gli effetti sul clima di tale miopia politica mondiale, rimando all’analisi di Luca Mercalli su la Stampa di oggi, basata tutta sulla fisica climatica e per nulla su pregiudizi ideologici.
Da parte mia, vorrei introdurre un tema: la necessità di una filosofia del clima. Se la fisica climatica evocata da Mercalli fornisce i dati empirici di base, resta da elaborarli in senso filosofico, per capire quali significati abbiano per la vita dell’uomo e dell’universo. Provo a mettere sul tappeto alcune linee di questa ipotetica filosofia del clima, attraverso la formulazione di alcuni interrogativi:?
1) quale rapporto fra l’uomo e ciò che è altro da lui emerge dall’atteggiamento miope rivelato per l’ennesima volta a Doha? e, in particolare, come va intesa la responsabilità dell’uomo rispetto non ai suoi simili, ma a chi è ontologicamente altro da lui, vale a dire la natura, le cose inanimate, gli animali?
2) siamo in presenza di una radicalizzazione del dominio della tecnica di heideggeriana memoria?
3) e della nietzscheana volontà di potenza?
4) come si spiega dal punto di vista antropologico l’incapacità dell’uomo di valutare gli effetti delle sue azioni, anche quando rischiano di ritorcersi pesantemente contro di lui?
5) come è possibile ripristinare un rapporto equlibrato fra l’uomo e la sua “casa”?
Filosofia della chirurgia estetica
Un mio articolo per Il nostro tempo su un saggio interessante: Contro la falsa bellezza. Filosofia della chirurgia estetica (il Melangolo): http://www.ilnostrotempo.it/archiviopdf/2011/tempo_02/ILNTEMPO002G1Q_013.pdf
Credo che una delle funzioni fondamentale della filosofia sia proprio quella di sottoporre all’esame critico della ragione fenomeni sociali quali il diffondersi della chirurgia estetica.
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