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30 Gen 2013

La bellezza dell’abbastanza

Per una filosofia dell'abbastanza.

Per una filosofia dell’abbastanza.

Abbastanza è un concetto stimolante e suggestivo. Che cosa significa “abbastanza” (enough in inglese)? E che cosa indica, soprattutto? Va da sé che solo ciascun individuo può stabilire che cosa è abbastanza per sé: ciò che è abbastanza per me può essere troppo o troppo poco per te,  tanto nella vita spirituale e sentimentale, quanto in quella materiale.

In questi anni la categoria dell’abbastanza ha però vissuto un ritorno impetuoso: si parla, ad esempio, di “economia dell’abbastanza”, in opposizione alle tendenze consumistiche e alla logica che più si ha meglio è. Uno degli effetti della crisi è stato proprio quello di indurci a riscoprire il valore delle cose, rendendoci consapevoli che, a volte, aspiriamo al superfluo.

In quest’ottica segnalo l’uscita da Mondadori di Quanto è abbastanza, di Robert ed Edward Skidelsky, il primo docente di Politica economica a Warwick e autore – non a caso – di una monumentale biografia di Keynes, il secondo docente di Filosofia a Exter: bello che siano un padre e il figlio a riflettere insieme su questo tema. La domanda di fondo è: di che cosa abbiamo bisogno per essere felici? Di quanto denaro? Un discorso ampio, che porta a mettere in discussione ad esempio la “dittatura” del Pil (che avrà i suoi meriti in fatto di misurazione della produzione economica di un Paese, ma fallisce drammaticamente nel rilevare tutto ciò che dalla dimensione economica esula) e i nostri stili di vita.

Da tempo grandi economisti hanno dimostrato che, raggiunto un certo grado di benessere, la ricchezza non crea affatto felicità. Un dibattito a cui nessuno – individuo, comunità, istituzioni – si dovrebbe sottrarre.

4 Ott 2012

Cultura e ambiente salveranno l’Italia

Ulivi secolari abbracciano il Battistero di Firenze.

Questa mattina ho partecipato alla presentazione di Florens 2012. Si tratta della Biennale internazionale dei beni culturali e ambientali. Già il fatto che beni ambientali e culturali siano associati, mi rende questa iniziativa simpatica. Ma è tutta la filosofia di fondo che la ispira a meritare la massima attenzione: rimettere al centro della politica e dell’economia il nostro patrimonio culturale e ambientale, per conservarlo, interpretarlo, “utilizzarlo” al meglio come motore di sviluppo. Anche economico.

Idee da sposare in toto. Dopo la prima edizione del 2010, Florens ci riprova, in una congiuntura favorevole: l’ormai imminente tornata elettorale e la crisi potrebbero finalmente aprire gli occhi di chi ha in mano le sorti del nostro Paese sul fattore cultura-ambiente.

Interessanti gli interventi dei relatori. Cito qualche idea:

– va convinto almeno un politico che il futuro dell’Italia non sta nell’industria, ma nel settore culturale e ambientale, rispetto al quale vantiamo un primato che né la Cina né gli altri Paesi emergenti ci potranno mai sottrarre

– un patrimonio può anche essere distrutto, se conservato male e non valorizzato

– oltre che motore per un nuovo corso economico, l’eredità culturale è anche il terreno in cui si radica l’identità di una nazione

Dal 3 all’11 novembre Firenze diventerà la Davos della cultura e dell’ambiente, con forum, lectio magistralis, conferenze, eventi, fra i quali non posso non citare la grande, immensa croce che Mimmo Paladino porterà in Piazza Santa Croce e  “l’ostensione” simultanea dei crocifissi lignei di Donatello, Brunelleschi e Michelangelo. La prima sarà dunque un’opera creata appositamente per Florens, mentre l’ostensione accadrà per la prima volta nella storia.

Consultate il programma e seguite la Biennale sul sito www.fondazioneflorens.it

Chi sono

Sono nato a Vicenza nel 1968. Mi sono laureato in Filosofia a Padova con una tesi su Martin Heidegger, poi ho frequentato il Biennio di giornalismo dell’Ifg di Milano. Sono caporedattore e responsabile del settore Cultura e spettacoli di Famiglia Cristiana. Mi sto occupando di Filosofia per bambini e per comunità (P4C). [leggi tutto…]

Preghiere selvatiche

There's a blaze of light In every word It doesn't matter which you heard The holy or the broken Hallelujah
Leonard Cohen