Elenco degli articoli taggati con "ambiente Archives - Paoloperazzolo.it"

7 Gen 2013

Hai votato per le Primarie della cultura?

L'Italia, un puzzle da ricomporre.

L’Italia, un puzzle da ricomporre.

Meno di due mesi e saremo chiamati a votare. La speranza è in una politica che si riscopra – dopo gli inenarrabili scandali – servizio, visione di polis, soluzione dei problemi della gente… La mia personale speranza è che la cultura sia finalmente al centro dei programmitema su cui sono già intervenuto  – e che lo sia anche l’ambiente, che considero parte integrante della cultura stessa.

A tal proposito mi piace solttolineare la bella iniziativa del Fai (il sito è indicato nella sezione link del blog) che invita i cittadini a esprimere le proprie priorità in materia di difesa e valorizzazione dei nostri beni e del nostro patrimonio (cioè, non bisogna mai stancarsi di ripeterlo, della nostra identità, del nostro passato e del nostro futuro, della bellezza, dell’occupazione, di un vero e sano sviluppo, ecc.). I temi più ricorrenti verranno presentati come priorità della società e del Paese al prossimo Governo.

Mi sembra una bella idea: partecipiamo alle Primarie della cultura, facciamo sentire la nostra voce, aiutiamo il Paese a imboccare la strada giusta.

28 Nov 2012

Giulio Di Sturco, poesie sul Gange

“La grande madre”, il Gange visto da Giulio Di Sturco.

Apre domani al Centro culturale di Milano una mostra da non perdere: Fratello fiume di Giulio Di Sturco (aperta fino a fine febbraio). Ho intervistato l’autore per un servizio che uscirà prossimamente su Famiglia Cristiana. L’ho proposto perché sono stato immediatmente rapito dalla forza visiva e poetica delle immagini che ho visto nei comunicati stampa. Ne ho parlato poi con Giovanna Calvenzi, espertissima e bravissima photoeditor, la quale, appena ha sentito il nome del fotografo, ha subito detto: «È uno dei più bravi».

Il colloquio con l’autore mi ha riservato non poche, gradevoli, sorprese. Intanto, è giovanissimo (32 anni), ma già con una formidabile esperienza alle spalle. Ha vissuto in molte “capitali” del mondo, attualmente vive a Bangkok, perché ama essere presente nei luoghi dove si sta facendo la storia, dove nasce il mondo nuovo. Viene da una famiglia di fotografi, una catena che parte dai bisnonni per arrivare fino a lui, il primo però a lasciare il paese, vicino a Cassino. Sta lavorando per mettere ordine a uno sterminato e interessantissimo archivio familiare.

Quanto alla mostra Fratello fiume, indaga con eleganza stilistica e profondità il tema del rapporto fra l’uomo e l’ambiente. In questo senso il Gange assume un valoro simbolico, in quanto esprime le contraddizioni di tale relazione: da un lato oggetto di venerazione, dall’altro il più inquinato corso d’acqua del mondo.

Una frase che mi ha colpito: il salto di qualità, mi ha raccontato, è avvenuto quando ho smesso di fare fotografie per gli altri e ho cominciato a farle per me stesso.

19 Nov 2012

Notizie dal pianeta che vuole bruciare

Non mi appartengono i toni apocalittici, ma nemmeno l’attitudine a chiudere gli occhi di fronte alla realtà (nel video, il trailer di L’alba del giorno dopo).

Corriere della sera di oggi. “La fattoria di Lorenzo il Magnifico scoperchiata e abbandonata”, denuncia il bravissimo Gian Antonio Stella, che sta dedicando non poche energie alla questione ambientale, poiché vi intravvede – immagino – un’ancora più decisiva questione politica e civile.

La Repubblica di oggi. “Fermate quelle trivelle, la rivolta della Maremma contro la nuova miniera”.

L’incuria, il degrado, il trionfo degli interessi particolari, la logica del profitto, il venir meno dei valori morali che traspaiono da queste situazioni hanno, su scala mondiale, un effetto devastante. Quale? Lo spiega un altro articolo dell’edizione odierna di Repubblica che dà conto di un Rapporto della World Bank, secondo il quale entro fine secolo la temperatura del pianeta terra aumenterà di quattro gradi, se verranno mantenuti gli impegni sin qui presi sulla riduzione dell’imissione di anidride carbonica nell’aria. In caso contrario, già nel 2060 la febbre del pianeta crescerà di quattro gradi. Se non avete un’idea esatta di ciò che questo incremento termico può provocare, sullo scioglimento dei ghiacciai, la desertificazione, la disponibilità di acqua, le coltivazioni… fino ai flussi migratori, farete bene a informarvi, come primo atto di una nuova, necessaria consapevolezza.

Questa è la realtà, di fronte alla quale occorre aprire gli occhi. Una via d’uscita ci sarebbe. E sembrano conoscerla meglio i cittadini che non i politici. In un interessantissimo sondaggio condotto e pubblicato da Renato Mannheimer sul Corriere di oggi, emerge che arte, ambiente e agricoltura sono per la quasi totalità degli italiani i settori su cui investire per uscire dalla crisi e ripartire. Qualche dato, molto significativo: il 98 % ritiene che l’Italia goda di un patrimonio unico che merita di essere protetto e valorizzato; il 51 per cento crede che l’agricoltura sia in grado di creare nuova occupazione…

Potremmo dire, legando fra di loro queste notizie e setacciandone il messaggio, che la cura, l’amore, il rispetto, un rapporto intelligente con le risorse ambientali e culturali che ci fanno da habitat ci salveranno dalla recessione e da un’autodistruzione che – la World Bank docet – non è così remota.

4 Ott 2012

Cultura e ambiente salveranno l’Italia

Ulivi secolari abbracciano il Battistero di Firenze.

Questa mattina ho partecipato alla presentazione di Florens 2012. Si tratta della Biennale internazionale dei beni culturali e ambientali. Già il fatto che beni ambientali e culturali siano associati, mi rende questa iniziativa simpatica. Ma è tutta la filosofia di fondo che la ispira a meritare la massima attenzione: rimettere al centro della politica e dell’economia il nostro patrimonio culturale e ambientale, per conservarlo, interpretarlo, “utilizzarlo” al meglio come motore di sviluppo. Anche economico.

Idee da sposare in toto. Dopo la prima edizione del 2010, Florens ci riprova, in una congiuntura favorevole: l’ormai imminente tornata elettorale e la crisi potrebbero finalmente aprire gli occhi di chi ha in mano le sorti del nostro Paese sul fattore cultura-ambiente.

Interessanti gli interventi dei relatori. Cito qualche idea:

– va convinto almeno un politico che il futuro dell’Italia non sta nell’industria, ma nel settore culturale e ambientale, rispetto al quale vantiamo un primato che né la Cina né gli altri Paesi emergenti ci potranno mai sottrarre

– un patrimonio può anche essere distrutto, se conservato male e non valorizzato

– oltre che motore per un nuovo corso economico, l’eredità culturale è anche il terreno in cui si radica l’identità di una nazione

Dal 3 all’11 novembre Firenze diventerà la Davos della cultura e dell’ambiente, con forum, lectio magistralis, conferenze, eventi, fra i quali non posso non citare la grande, immensa croce che Mimmo Paladino porterà in Piazza Santa Croce e  “l’ostensione” simultanea dei crocifissi lignei di Donatello, Brunelleschi e Michelangelo. La prima sarà dunque un’opera creata appositamente per Florens, mentre l’ostensione accadrà per la prima volta nella storia.

Consultate il programma e seguite la Biennale sul sito www.fondazioneflorens.it

Chi sono

Sono nato a Vicenza nel 1968. Mi sono laureato in Filosofia a Padova con una tesi su Martin Heidegger, poi ho frequentato il Biennio di giornalismo dell’Ifg di Milano. Sono caporedattore e responsabile del settore Cultura e spettacoli di Famiglia Cristiana. Mi sto occupando di Filosofia per bambini e per comunità (P4C). [leggi tutto…]

Preghiere selvatiche

There's a blaze of light In every word It doesn't matter which you heard The holy or the broken Hallelujah
Leonard Cohen