27 Set 2012

Che cosa intendi per “rispetto”?

La campagna Uefa per il rispetto.

Rispetto: parola stupenda, quanto abusata. Pretendono rispetto persone e gruppi che non lo meritano; viceversa, chi lo meriterebbe, spesso, non ha la fortuna di “riceverlo”. Eppure un’etica senza rispetto o, più radicalmente ancora, una vita senza rispetto è inimmaginabile. Vale la pena allora cercare di indagare il concetto.

Possiamo farlo con l’ausilio di un bel volumetto di Roberto Mordacci, docente di Filosofia morale all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, intitolato semplicemente Rispetto (fa parte della collana Moralia, diretta dallo stesso Mordacci).

In breve, la lettura del saggio, pubblicato da Raffello Cortina, mi ha lasciato queste indicazioni:

1) storicamente il rispetto si è declinato come rapporto asimettrico, diseguale, fra un inferiore e un superiore

2) il rispetto della persona o dell’individo in quanto tale è una conquista moderna

3) essa si fonda sul riconoscimento della persona

4) tale riconoscimento scaturisce dalla consapevolezza che l’individuo è portatore di un quid irriducibile: la libertà o capacità di autodeterminazione

5) anche le espressioni della creatività umana (le opere d’arte ad esempio) e la natura (animali, paesaggio) hanno diritto al rispetto, secondo una gradazione determinata dalla gerarchia ontologica

6) fondamento necessario della morale, il rispetto deve avere anche una valenza politica

Gli spunti, come si vede, non mancano.

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Chi sono

Sono nato a Vicenza nel 1968. Mi sono laureato in Filosofia a Padova con una tesi su Martin Heidegger, poi ho frequentato il Biennio di giornalismo dell’Ifg di Milano. Sono caporedattore e responsabile del settore Cultura e spettacoli di Famiglia Cristiana. Mi sto occupando di Filosofia per bambini e per comunità (P4C). [leggi tutto…]

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