Karol e Joseph, la dignità dell’addio
L’uno ha scelto di portare la croce fino all’ultimo. Di fare della malattia la testimonianza dell’abbandono a Dio. Di manifestare la potenza della e nella fragilità, sull’esempio di Gesù Cristo, morto e risorto. Di contrastare la cultura imperante che non accetta limiti e impone la bellezza e la salute, sempre e ovunque. Di accogliere la morte come dimensione della vita, nella fede che non sia definitiva.
L’altro ha annunciato al mondo che non era più in grado di servire, come si deve, il popolo di Dio. E poiché il suo ministero non gli apparteneva, l’ha rimesso alla Chiesa. E poiché la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo, gli ha fatto spazio, se ne è fatto “radura”.
Due esempi diversi e ugualmente mirabili di umiltà, dignità, sequela al Maestro.
Quanto ognuno di noi – e a maggior ragione chi occupa un ruolo pubblico – può imparare dall’addio di questi due uomini.
Leave a comment
Chi sono
Pagine
Commenti recenti
Link
- Cultura e ambiente secondo il Fai
- Il sito di Famiglia Cristiana, per cui lavoro
- Per chi vuole muovere i primi passi nella biologia segnalo "Briciole di biologia" di Giovanna Rosati
- Per restare aggiornati (e aggiornare) sulle cose filosofiche
- Un ottimo sito per il cinema
- Un punto di riferimento per la fotografia a Milano