Hannah Arendt e la banalità del male per la P4C
Fra chi si occupa di Philosophy for Children and Community è sempre vivo il dibattito sul testo-pretesto, ovvero sul testo che viene condiviso dalla comunità e sul quale si innesta poi la discussione filosofica. In precedenza ho indicato come alcune pagine di Javier Marías si prestino perfettamente allo scopo. La letteratura, in generale, se bene selezionata e di qualità, fornisce abbondante materiale in grado di assolvere a questa funzione.
Non solo la letteratura, però. Anche il cinema. Qui voglio ad esempio indicare il film che Margarethe Von Trotta ha dedicato ad Hannah Arendt e in particolare sul reportage che lei elaborò dal processo ad Adolf Eichmann, dal quale scaturì il noto concetto di “banalità del male”.
Ecco il trailer del film.
In particolare, mi pare stimolante per avviare un confronto il discorso con cui l’allieva di Heidegger si difende allorché viene accusata dai dirigenti universitari di giustificare il male con la sua teoria. Le parole che usa toccano corde profonde e saprebbero senza dubbio suscitare una discussione profonda e proficua.
Provate ad ascoltarlo.
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