4 Nov 2013

Da Donatello a Lippi, manca qualcosa…

Il manifesto della mostra a Prato.

Il manifesto della mostra a Prato.

Visita a una delle mostre più attese della stagione: Da Donatello a Lippi. Officina pratese.

Molti pro, qualche contra.

La sede dell’esposizione, il restaurato Palazzo Pretorio di Prato, di per sé merita la visita. Bella l’idea della mostra: raccontare nascita, evoluzione e fine del Rinascimento attraverso gli artisti che lavorarono nella città, chiamati a costruire il pulpito esterno del Duomo per l’ostensione della cintola della Madonna. Soprattutto Filippo Lippi e il figlio Filippino qui espressero la loro creatività, come documenta il ciclo presente nel Duomo. (Interessante dal punto di vista storico, tra l’altro, la storia fra frate Filippo Lippi e la monaca Lucrezia). Consigliata la visita guidata, per capire più a fondo il senso del percorso espositivo e il significato di ogni singola opera. La visita culturale, infine, è l’occasione per scoprire una città che, sul piano artistico e gastronomico, riserva belle sorprese (come testimonia lo scrittore Sandro Veronesi in un video all’interno della mostra).

Tutto bene? Quasi. Qualche opera in più avrebbe meglio raccontato l’idea di fondo della mostra e dato più consistenza al suo valore. Si arriva alla fine del percorso un po’ troppo in fretta…

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Chi sono

Sono nato a Vicenza nel 1968. Mi sono laureato in Filosofia a Padova con una tesi su Martin Heidegger, poi ho frequentato il Biennio di giornalismo dell’Ifg di Milano. Sono caporedattore e responsabile del settore Cultura e spettacoli di Famiglia Cristiana. Mi sto occupando di Filosofia per bambini e per comunità (P4C). [leggi tutto…]

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